CESANO MADERNO – Secondo step della Fase 2, come lo definisce il premier Giuseppe Conte, e tante riaperture a partire da domani, lunedì 18 maggio. A Cesano Maderno, però, Palazzo Arese Borromeo e la biblioteca civica rimarranno ancora chiusi al pubblico. Così ha deciso il sindaco Maurilio Longhin firmando una nuova ordinanza per disciplinare la fruizione degli spazi pubblici da lunedì fino alla fine del mese.
I sindaci, del resto, proprio dal premier Conte sono stati invitati ad assumersi le loro responsabilità in questo momento di ripartenza, valutando nel loro territorio, caso per caso, se è possibile garantire il rispetto di tutte le regole previste per cercare di contenere la diffusione del coronavirus. Longhin, visto il gran numero degli utenti della biblioteca (servizio che ha diversi punti ancora da chiarire, così come emerso durante il confronto delle biblioteche della Brianza, in materia di sicurezza e di sanificazione), considerato anche il notevole richiamo che esercita Palazzo Arese Borromeo, ha deciso di non affrettare i tempi con la riapertura.
Fino alla fine del mese, invece proroga “fotocopia” dei provvedimenti adottati per le altre aree pubbliche:
– Giardino Arese Borromeo: aperto dalle 9 alle 18.30, panchine utilizzabili solo il tempo necessario per riposare, sì alle camminate sull’erba, no pic nic.
– Parchi pubblici: aperti dalle 9 alle 18.30, chiuse le aree gioco per bambini. Aperte le aree cani.
– Cimiteri: aperti da lunedì a sabato dalle 8.30 alle 11.30 e dalle 14 alle 16.30. Ingesso per cognome dalla A alla L nei giorni pari, dalla M alla Z nei giorni dispari.
Gli uffici comunali, invece, restano chiusi al pubblico. Privilegiati i servizi:
– tramite mail, posta certificata, telefono, potenziando anche la capacità di risposta telefonica;
– attraverso i servizi online disponibili e sviluppandoli ulteriormente;
– facendo ricorso a modalità di collegamento da remoto mediante l’utilizzo di piattaforme di videoconferenza
L’eventuale ricevimento del pubblico avverrà solo su appuntamento nei soli casi in cui non sia possibile ricorrere ai servizi a distanza e limitando l’accesso a un solo componente per nucleo familiare, ove non diversamente previsto dalle normative.