MONZA – “Secondo i dati forniti da Afol riferiti al 2019, nella provincia di Monza e Brianza oltre 18000 persone hanno manifestato la propria disponibilità al lavoro. Di queste, quasi 6000 sono cittadini stranieri già in regola. A percepire il reddito di cittadinanza sono invece poco meno di 4000 cittadini residenti nella Brianza monzese. Il primo trimestre del 2020 si è aperto con 3700 disponibilità al lavoro. Sono dell’idea che regolarizzare migliaia di clandestini, soprattutto in un momento come questo, sia una scelta irresponsabile”. Andrea Villa, consigliere provinciale della Lega, interviene su uno dei grandi temi del momento manifestando le sue perplessità e la sua contrarietà.
“Sarebbe stato più opportuno – aggiunge l’esponente del Carroccio – dare una possibilità ai tanti italiani e stranieri regolari già presenti nel nostro paese e che hanno voglia di darsi da fare, mettendoli nelle condizioni di fare ciò che chiedono: lavorare. Con la prospettiva che un calo di Pil possa portare ad avere un incremento della disoccupazione – in Brianza si parla di tremila nuovi disoccupati come minimo – la scelta di regolarizzare migliaia di clandestini appare davvero incomprensibile e priva di buonsenso”.
“Il ministro Bellanova si è commosso per avere raggiunto il proprio obiettivo – conclude Villa -, ma non abbiamo visto in questi mesi lacrime per i nostri morti o per le tante famiglie ed aziende brianzole in difficoltà. Il ministro Provenzano, scusandosi con i clandestini per il ritardo con cui arriva la sanatoria, ha annunciato che la richiesta di regolarizzazione potrà essere valida anche per i richiedenti asilo la cui domanda è stata bocciata e quindi non necessitano di una protezione internazionale e potrebbero essere rimpatriati. Alle imprese ed ai lavoratori della nostra Provincia, ancora in attesa della cassa integrazione e degli aiuti di stato promessi e mai arrivati, nessuno ha chiesto scusa. L’unica cosa che il Governo è riuscito a fare è stato scaricare le proprie responsabilità sulle regioni che, con le competenze di cui godono e nonostante i tagli milionari alla sanità, stanno facendo di tutto per continuare a garantire, come nel caso della Lombardia, servizi di eccellenza che sono riconosciuti a livello mondiale e nazionale dalle centinaia di migliaia di persone che ogni anno scelgono di farsi curare nella nostra regione”.