MILANO – Bisogna ridurre il numero di persone in giro e, in particolare, bisogna fare in modo che non siano in tante a utilizzare i mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro. Per questo motivo il Comune di Milano nei giorni scorsi ha contattato le maggiori aziende del territorio per chiedere di fare ricorso allo smart working in questo periodo dell’emergenza.
A rivelarlo è Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Risorse umane del Comune di Milano. “In videoconferenza – ha spiegato – abbiamo contattato le aziende con il maggior numero di dipendenti in città, registrando con favore la disponibilità a mantenere in smart working circa l’80% dei propri dipendenti e a favorire il rientro prioritariamente per chi può raggiungere il luogo di lavoro a piedi o in bici”.
Naturalmente farà altrettanto anche lo stesso Comune di Milano. Il sindaco Beppe Sala da tempo va ripetendo che l’inserimento dei dipendenti in municipio sarà graduale. “Lo smart working – ha spiegato Tajani – rimarrà modalità ordinaria per la prestazione lavorativa anche nel Comune di Milano, con i suoi quasi 15 mila dipendenti. Alla stretta minoranza che dovrà tornare in ufficio sarà consentito l’ingresso fino alle 11. La stessa cosa abbiamo raccomandato alle associazioni di categoria che rappresentano le aziende più piccole. Possiamo solo raccomandare, non avendo strumenti normativi a disposizione”.