CODOGNO – Hanno scelto il Primo Maggio, Festa del Lavoro, per dare sfogo a tutta la loro rabbia e alla loro frustrazione. I commercianti di Codogno ieri si sono ribellati chiedendo di potere aprire i loro negozi dopo un lungo periodo di chiusura.
“Il silenzio degli innocenti” è la scritta che si notava benissimo sui cartelli che hanno mostrato davanti al municipio. Il sindaco Francesco Passerini ha subito accettato di incontrarli ben comprendendo il loro disagio e la loro situazione di difficoltà anche economica. I negozi, del resto, sono chiusi da 70 giorni e, se tutto va bene, bisognerà attendere ancora un mese.
Purtroppo la stragrande maggioranza dei commercianti cittadini ha dovuto anche mettere mano al portafogli per anticipare la cassa integrazione che da queste parti non si è ancora vista. Un ragazzo, per pagare i dipendenti, ha messo mano all’eredità. Il Comune sta cercando di fare la sua parte, intervenendo su Tassa rifiuti e sull’addizionale Irpef, ma di certo non sono queste le misure in grado di risolvere i problemi.
Il sindaco si unisce al coro dei commercianti e chiede a sua volta una “zona rossa” dal punto di vista economico. Urgono misure speciali, ci sono tante attività che vanno verso la chiusura definitiva.