MILANO – Un Primo Maggio un po’ diverso dal solito, sia per la situazione un po’ surreale che stiamo vivendo sia perché la tematica del lavoro è di stretta attualità, ma soprattutto per la crisi che sta colpendo parecchi settori e parecchie persone. Beppe Sala, sindaco di Milano, nel suo appuntamento video quotidiano con i cittadini non ha nascosto il suo stato d’animo: “E’ un Primo Maggio un po’ triste, perché il lavoro lo stiamo perdendo e non basterà un clic per ritornare a prima, bisognerà un po’ reinventarsi”.
Sala però ha voluto lanciare a tutti un messaggio di speranza: “C’è un editto del XII secolo che dice ‘chi sa lavorare viene a Milano ed è un uomo libero’ e questo è lo spirito che ha animato la nostra città e che ha costruito i destini di Milano. Alle aziende milanesi e alle associazioni di categoria chiedo di applicare modelli diversi in termini di flessibilità organizzativa, di smart working e di orari. È fondamentale e lo sta cercando di fare prima di tutto in Comune”.
Il sindaco ha spiegato che il Comune a oggi ha 7 mila persone a casa con lo smart working: “Ne faremo rientrare un po’ alla volta ma ne lasceremo comunque in questa fase 4 mila che lavoreranno da casa. Per quanto riguarda gli orari di inizio lavoro saranno, a seconda dei vari uffici, dalle 7.30 alle 11. Noi ci attiviamo ma chiediamo grande collaborazione”.