SEREGNO – “Prendiamo atto con stupore delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Alberto Rossi. Noi portiamo pieno rispetto a colui che rappresenta l’assise massima della città, prendiamo atto invece che il Sindaco con le sue dichiarazioni caratterizzate da un grande nervosismo, non ha assolutamente rispetto del gruppo consiliare della Lega, il primo gruppo consiliare di opposizione, che ha il compito di controllare l’operato dell’amministrazione comunale”. Edoardo Trezzi, capogruppo della Lega in Consiglio comunale, replica subito alle dichiarazioni del sindaco. L’oggetto della discussione, ancora una volta, è l’accordo tra Aeb e A2A.
“Questa volta la misura è colma – afferma Trezzi – perché siamo stanchi di ascoltare le sue menzogne verso di noi, con il solo obiettivo di screditarci e di far passare il messaggio che la Lega di Seregno è incapace di svolgere il suo ruolo. Quando parla di dignità e capacità politica della Lega di Seregno, è meglio che rifletta, perché la dignità è stata calpestata dal sindaco Alberto Rossi, che con la sua arroganza al limite della maleducazione, non ha dato la possibilità ai consiglieri comunali di poter decidere in piena serenità il futuro dell’azienda Aeb, perché come ripetuto in Consiglio comunale, non ci è stato mandato il documento principale di un’operazione di questa portata, la due diligence, che indica l’attività di investigazione e di approfondimento di dati e di informazioni relative all’oggetto di una trattativa. Il fine di questa attività è quello di valutare la convenienza di un affare e di identificarne i rischi e i problemi connessi”.
La Lega replica anche all’accusa del sindaco, che rimprovera agli esponenti del Carroccio di non essere stati coerenti con una mozione da loro presentata mesi fa: “Il sindaco, forse al limite del suo controllo nervoso, si dimentica un aspetto importante, ovvero che un conto sono i contenuti di una mozione approvata insieme, ed essere d’accordo sull’opportunità di crescita della nostra azienda attraverso questa operazione, un conto è verificare la corretta trasparenza dell’operazione, con l’analisi dei documenti, così come dovere di ogni singolo consigliere comunale, dispiace che il documento principale, la due diligence appunto, non ci è stato mandato. Siamo orgogliosi, tranquilli e sereni di non aver votato una delibera simile senza che ci sia stata mandata la due diligence, perché a differenza di quanto dice il sindaco, abbiamo una grande capacità di assumerci le responsabilità nei momenti più importanti per la città e in questo caso non abbiamo avuto la possibilità di farlo per mancanza del documento principale all’attenzione del Consiglio Comunale”.
Un’ultima battuta, infine, per quanto riguarda la Commissione dove era presente la presidente di Aeb: “Non accettiamo ricostruzioni fantasiose da parte del sindaco, atte a screditarci, perché avevamo solamente precisato con toni forti e decisi, nel rispetto reciproco della persona, che la presenza della presidente di Aeb, in quello specifico contesto non era necessaria, soprattutto perché non anticipata ai soggetti presenti nella convocazione della commissione partecipata, che venne mandata dal presidente della commissione stessa”.