SEREGNO – L’assemblea dei soci è convocata per la fine del mese, ma il dado ormai è tratto: il matrimonio tra Aeb e A2A si farà. Così ha deciso il Consiglio comunale di Seregno mettendo la parola fine sulla questione. Dal punto di vista strettamente burocratico mancano ancora alcuni passi prima dell’ufficialità. Ovvero è necessario che tutti i soci si esprimano nell’assemblea in virtù del mandato assegnato dai rispettivi Consigli comunali. Formalità: perché il Comune di Seregno da solo detiene il 54 per cento delle azioni di Aeb. Da solo potrebbe decidere le sorti della sua azienda indipendentemente dalla presenza o dalle scelte delle altre amministrazioni comunali brianzoli.
Questo rapporto di forze, però, vale fino all’accordo con A2A. Perché da quel giorno si ridisegneranno tutti i rapporti di forza. E proprio questo, a lungo, è stato uno dei temi più dibattuti sul territorio brianzolo. Il Comune di Seregno, infatti, passa dalla maggioranza assoluta alla maggioranza relativa. Per essere una multiutility che figura tra le prime quindici d’Italia per fatturato, ma anche una delle realtà storiche della Brianza, primo esempio di municipalizzata che ha saputo evolversi e diventare ciò che è adesso, non è un particolare di poco conto.
Aeb continuerà a essere legata al territorio, con oltre il 66 per cento delle azioni nelle mani dei Comuni (di cui il 36,5 per cento solo seregnese). A2A avrà una partecipazione di minoranza qualificata pari al 33,51 per cento. Il suo peso, tuttavia, sarà tutt’altro che irrisorio: cinque consiglieri nel Cda su un totale di dieci (altri quattro sono di Seregno e uno scelto dai restanti Comuni), più la scelta dell’amministratore delegato (con casting vote: ovvero il suo voto vale doppio qualora A2A e i Comuni dovessero essere contrapposti durante la votazione). Rilevante anche il ruolo all’interno delle società controllate, con Cda composto da tre amministratori, di cui due scelti da A2A. E’ il prezzo per evitare quello che il sindaco Alberto Rossi più volte ha definito come “romantico isolamento” non più percorribile per poter sopravvivere sul mercato.
Il gruppo di maggioranza esulta per la decisione presa. “La politica – afferma il gruppo del Partito Democratico con una nota – è lo strumento che porta a scegliere e decidere per la città. Con l’ultimo consiglio comunale l’amministrazione di Seregno ha finalmente fissato nel terreno i paletti della nuova strada di Aeb. Una strada che si incrocia con quella della multiutility A2A, società partecipata dai comuni di Milano e Brescia e quotata in borsa, creando una partnership che porta la nostra città a ragionare in un contesto più ampio rispetto ai confini della Brianza”.
Soddisfazione anche per i tempi dell’operazione: “Il nuovo consiglio di amministrazione – spiegano gli esponenti del Pd – ha colto in pieno la mission riuscendo a proporre ai soci un progetto sfidante e allettante in poco più di 6 mesi riuscendo di fatto ad evitare di rimanere bloccati in questo periodo drammatico per la nostra salute e per la nostra economia”.
Proprio sui tempi, però, ha qualcosa da ridire il gruppo della Lega, che ha deciso di non partecipare al voto durante la seduta consiliare: “Il Consiglio comunale – afferma il capogruppo Edoardo Trezzi – ha scritto forse la più brutta pagina della propria storia politica. Con una procedura molto singolare e, soprattutto, riservata a “pochi eletti” si è avviato il percorso per mettere sul mercato la nostra centenaria azienda Aeb. Contestiamo la gestione e le modalità con la quale questa amministrazione ha gestito questa delicata operazione: sono state convocate solo tre commissioni consiliari per trattare un argomento di così elevata importanza, mancanza totale di documenti essenziali, addirittura si è proceduto a convocare un Consiglio comunale con un accesso agli atti non evaso. Discutibile anche la fretta con la quale questa amministrazione ha condotto tutta l’operazione, quasi a liberarsene il prima possibile. L’amministrazione Rossi non soltanto non ha condiviso con noi questa scelta importante, ma ha anche tenuto all’oscuro l’intera cittadinanza con modalità che definire ‘sottotraccia’ è un eufemismo”.
Ancora più scatenato Tiziano Mariani, capogruppo della lista civica “Noi x Seregno”: La nuova società sarà privata e il comune non potrà più essere protagonista dopo cent’anni di storia alle spalle. Il resto sono balle da dimostrare. Dubbi sulla legittimità dell’operazione, visto che per cedere a un privato una cosa pubblica bisogna fare una gara. Mi auguro che chi di dovere faccia piena chiarezza sull’operazione”.