MONZA – Un lavoro a stretto contatto con le associazioni di categoria per dare un sostegno concreto. Con un duplice obiettivo: aiutare il rilancio dell’economia locale e, insieme, evitare il pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Ha l’occhio avanti la Prefettura di Monza e Brianza, ben consapevole del rischio che si sta correndo in questo momento: ovvero non solo quello sanitario, di cui si stanno occupando in prima battuta scienziati e Ats, ma anche quello economico. Le aziende in ginocchio, del resto, potrebbero indurre gli imprenditori brianzoli a cedere facilmente di fronte a chi si presenta con i soldi in mano per rilevare, a quote anche stracciate, l’attività gestita e sviluppata con fatica negli anni. Per questo motivo il Prefetto Patrizia Palmisani ha voluto convocare allo stesso tavolo le associazioni di categoria che operano nel campo dell’industria, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura e del terzo settore.
“L’obiettivo – spiega la Prefettura con una nota – è farsi trovare pronti nel momento in cui si potrà ripartire. Per riuscirci, le imprese dovranno essere sostenute e accompagnate in un percorso che non sarà semplice, ma che tuttavia dovrà fondarsi sul pieno rispetto della legalità”.
Dal punto di vista economico la parola spetta ad altri, con soldoni o con provvedimenti mirati a fare rinascere l’economia. La Prefettura, per quanto di competenza, ritiene prioritario intensificare l’attività di vigilanza sul pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata e non nell’economia legale. La soluzione individuata è molto semplice: la creazione di un osservatorio interforze per monitorare la situazione in tutta la provincia durante questa fase di emergenza.
Individuati anche gli obiettivi più sensibili: i cantieri, agli appalti pubblici ed a eventuali episodi di usura. Un richiamo, pertanto, anche alle istituzioni. “Sono in grado di offrire un contributo fondamentale per la lettura dei tanti fenomeni di disagio sociale che si registrano sul territorio – affermano della Prefettura -, e che devono trovare una risposta tempestiva ed efficace”.
Chi pensa che l’intervento del Prefetto possa tradursi in una pacca sulla spalla, però, si sbaglia di grosso. C’è anche tanta concretezza. Dopo aver sentito le associazioni di categoria, infatti, nei prossimi giorni saranno convocate insieme le categorie produttive e i rappresentanti dell’Abi (Associazione bancaria italiana) e della Federazione delle banche di credito cooperativo. Se ci sono problemi e soluzioni, insomma, quella è la sede opportuna per discuterne.
Accanto a questo tema, infine, il pieno coinvolgimento dell’Ats Brianza e dell’Inail con l’Ispettorato del lavoro affinché le imprese possano essere informate e accompagnate nella fase della riapertura, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza sanitaria. La seconda ondata di contagi, a Monza e Brianza, dev’essere evitata o almeno contenuta il più possibile.