MILANO – “Le nuove misure” per ridurre il contagio “che abbiamo adottato sabato sera, le abbiamo decise dopo un lungo confronto con i sindaci, in condivisione con loro che ci chiedevano anche di fare qualcosa in più ma è chiaro che i poteri della Regione arrivano fino ad un certo punto”. Lo ha spiegato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, facendo il punto dell’emergenza Coronavirus in collegamento con la trasmissione Uno Mattina su Rai1. “C’è un’ulteriore stretta sulle attività commerciali, sugli uffici pubblici che non svolgono un’attività essenziale, e sugli studi professionali che non hanno scadenze previste per legge. – ha concluso -. Poi è arrivata quella del governo che su alcune cose dà un’indicazione leggermente diversa ma quello che vale in Regione Lombardia è ciò che è stato approvato dalla Regione”.
“Ormai la Lombardia è una grande Regione che combatte insieme una battaglia, con grande senso di responsabilità dei cittadini. Non è sufficiente vedere per due giorni, speriamo che oggi ci sia il secondo giorno, un rallentamento per dire che è tutto a posto”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, facendo il punto dell’emergenza Coronavirus. “Abbiamo le zone più martoriate oggi che sono Bergamo e Brescia dove ancora contiamo tanti contagi, un grandissimo sovraffollamento dei pronto soccorso; Cremona, Crema, ancora sono molto forti. La zona di Milano, che negli ultimi giorni era cresciuta in modo esponenziale, ieri era cresciuta ma leggermente meno rispetto al giorno prima. – ha concluso -. Confidiamo che questo sia il frutto della responsabilità dei cittadini. Siamo ancora però in quella coda di quel weekend un po’ matto, quindi può essere che i dati ancora non siano importanti e frutto dell’atteggiamento dei cittadini. Se ognuno evita di contagiare altri, oppure non siamo noi stessi cibo per il virus, questo muore e tutto questo finisce. E’ fondamentale evitare i contatti con gli altri”.
“Noi avremmo almeno preferito che il governo in relazione alla nostra Regione potesse assumere le nostre decisioni in modo da evitare questa difficoltà interpretativa ai cittadini”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, in collegamento con la trasmissione Agorà su Rai3, parlando dell’ordinanza restrittiva emessa dalla Regione e del provvedimento del governo che su alcune cose dà indicazioni leggermente diverse. “I nostri tecnici ci dicono che per tutto quello che è legato alle materie concorrenti, quindi le attività ricettive, valgono le misure di Regione Lombardia. Per quanto riguarda il tema degli studi professionali ci sono molti dubbi. – ha aggiunto -. Noi invitiamo gli avvocati, i commercialisti e gli altri professionisti a rimanere a casa se non per le attività essenziali e legate a scadenza. Ma su questo c’è oggettivamente un problema interpretativo”. “Il confronto con il governo c’è sempre stato. Forse se per la Regione Lombardia si indicavano le nostre norme evitavamo difficoltà interpretative. – ha concluso -. Ma andiamo avanti, tutto si basa anche sulle responsabilità dei singoli per gli studi professionali”.
“Noi siamo la Regione che ha fatto il maggior numero di tamponi, ne abbiamo fatti 70.598 a ieri”. Lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, in collegamento con la trasmissione Mattino Cinque, rispondendo al giornalista che gli ha chiesto se si faranno test a tappeto. “Adesso stiamo, in maniera selettiva, ampliando, abbiamo previsto che i medici di medicina generale facciano il tampone, e il personale sanitario che ha anche poche linee di febbre, chi ha 37.5. Stiamo valutando anche l’efficacia di questi test rapidi che a noi non risultano avere grande efficacia. – ha concluso -. Abbiamo 22 laboratori attivati e facciamo 5 mila test al giorno. Io posso fare anche 1 milione di tamponi ma poi devo avere il tempo di processarli, dobbiamo lavorare in modo efficace e selettivo”.
“Io sono dell’opinione che quando si va in guerra si possono superare anche delle leggi che è giusto che ci siano in tempo di pace. Viva la legge sulla privacy ma in questo momento, se anche in qualche aspetto ci può essere una violazione per sconfiggere il virus, io sarei favorevole all’utilizzo”. Lo ha detto su Radio 24 il governatore lombardo Attilio Fontana rispondendo a una domanda sulle app per controllare gli spostamenti dei cittadini usate da Cina, Corea del Sud e Israele allo scopo di contenere i contagi. “Oggi in Giunta approveremo un provvedimento che va nella stessa direzione – ha spiegato Fontana – anche se non attraverso la tecnologia ma con l’apporto dei medici di base. Abbiamo raggiunto con loro un accordo per avere una maggiore incidenza sulle persone che si trovano in casa”. (Ansa)