SEVESO – L’emergenza del Coronavirus, in vario modo, la stiamo affrontando tutti. Però c’è chi lo fa con il portafoglio gonfio e chi, purtroppo, fa fatica a tirare avanti. Luigi De Liso, titolare della pizzeria “Father and son” di via Cacciatori delle Alpi, ha voluto pensare proprio alle persone più svantaggiate: questa domenica, aprirà il suo locale per accendere il forno. Ci penserà lui a portare pizza a decine di concittadini direttamente nelle loro case.
A rendere tutto ancora più speciale, al di là del momento già del tutto particolare, in cui sia per scelta sia per necessità ci si chiude in casa e si pensa un po’ a se stessi, è anche il fatto che a compiere questo bellissimo gesto è un ragazzo di soli 19 anni. “E’ un’iniziativa frutto di una chiacchierata in famiglia – racconta De Liso -. Mentre ero con i genitori e si parlava del Coronavirus è capitato di riflettere anche sulla condizione di chi è in un periodo di disagio economico. Da lì mi è venuta l’idea di fare qualcosa per i miei concittadini in difficoltà. Mio papà, Donato, mi ha subito appoggiato approvando l’idea e incoraggiandomi con entusiasmo. È stata una bella spinta per agire velocemente senza perdere tempo: nel giro di sole ventiquattr’ore tutto era già organizzato”.
La pizzeria, insomma, chiusa in questo periodo come tutti i locali di ristorazione, aprirà domenica sera solo per questa iniziativa solidale. “La consegna sarà rigorosamente a domicilio – si affretta a precisare De Liso – nel pieno rispetto delle regole. Il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri permette di lavorare soltanto così. Però sarà completamente gratuita, i cittadini non spenderanno un solo euro per la pizza. Ringrazio i volontari che collaboreranno andando porta a porta”.
La scelta è stata quella di raggiungere tutte le persone in difficoltà: “Quando ho pensato a questa iniziativa – racconta il pizzaiolo – ho subito contattato persone della parrocchia per avere la certezza di non escludere nessuno. Sono stato messo in contatto con la Caritas: sono rimasti tutti stupiti da questa iniziativa. Anche per me è una cosa nuova, non mi è mai capitato in precedenza di fare qualcosa di simile. Devo dire che pensare agli altri, oltre che doveroso, è anche gratificante”.
A dire il vero in questo caso è anche impressionante. Difficile rimanere impassibili di fronte ai numeri: sono ben settanta a Seveso, nella ricca Brianza, le persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e hanno bisogno di un aiuto. “Naturalmente le pizze sfornate saranno di più – racconta De Liso – perché domenica non vogliamo fare mancare nulla a nessuno. Ai nuclei familiari verrà consegnato un numero superiore di pizze. Sia per tutti loro l’occasione di trascorrere una serata un po’ diversa senza pensare al portafoglio e al Coronavirus”.
E’ presto per parlarne, ma c’è da credere che l’iniziativa sarà replicata. Il padre è orgoglioso (“Sono contento di vedere che mio figlio è capace di pensare anche agli altri, il gesto ha molto colpito anche me”), il ragazzo dimostra di avere sensibilità. La speranza è che altri titolari di locali, uno per volta, anche solo una volta all’anno, possano replicare questo gesto. Di contagioso non c’è solo il Coronavirus: anche la solidarietà può fare questo effetto.