VEDUGGIO CON COLZANO – Un po’ si impara il dialetto e un po’ si scopre tutta la ricchezza della Brianza. In modo piacevole, con personaggi davvero d’eccezione. E, particolare di non poco conto, senza sborsare un solo euro. Promette tutto ciò, anche qualcosa in più, l’iniziativa dal titolo “S’intendum?”, promossa dall’assessorato alla Cultura in collaborazione con la commissione Biblioteca. Un vero e proprio corso base di lingua, storia e cultura brianzola.
“E’ molto più di un semplice corso di lingua – afferma il sindaco Luigi Dittonghi -, è una proposta per scoprire davvero le nostre origini e la nostra ricchezza. Mi auguro che ci sia una presenza significativa. Mi complimento con Valentina Besana, assessore alla Cultura, per questa iniziativa e per il gran lavoro che sta facendo”.
Il corso inizia ufficialmente il 22 febbraio. Una data tutt’altro che casuale: il giorno precedente, venerdì 21, si celebra la Giornata internazionale della lingua madre, istituita dall’Onu per promuovere la madrelingua, diversità linguistica e culturale e il multilinguismo.
“E’ un’iniziativa a cui sto lavorando da mesi – racconta l’assessore – sono contenta che si riesca ora a partire definitivamente. Un corso serio, con la presenza di relatori esperti. Mi soddisfa vedere che la lingua brianzola, sempre viva anche grazie al teatro, penso in particolare ai “Legnanesi” ma anche a tutti gli spettacoli dialettali, non venga ‘congelata’. È una lingua che si presta molto anche alla musica e alla poesia, come avremo modo di scoprire durante le serate. Il corso ci permette di scoprire i modi di dire, le nostre radici”.
Di fronte a un’iniziativa così qualificata non si sono tirati indietro nemmeno personaggi di spicco. Il cantautore Francesco Magni (per lui una partecipazione al Festival di Sanremo nel 1980 con “Voglio l’erba voglio”) interverrà il 22 febbraio per la serata di apertura. È già previsto il pienone, tanto da costringere gli organizzatori a spalancare le porte del teatro “Martino Ciceri” (in viale Segantini). Le serate successive, tutte a cadenza settimanale, si svolgeranno invece nella sala “Papa Giovanni XXIII” .
Il 29 febbraio, dopo una prima parte dedicata allo studio della lingua e alla fonetica, Renato Ornaghi presenterà “Leopardi alla Briantea”: ovvero le poesie di Giacomo Leopardi tradotte in dialetto. Il 7 marzo “Storia e arte della Brianza” con Elena Percivaldi (esperta di storia medioevale) e Ilaria Pietrobon (guida turistica ed esperta di musei), che si soffermeranno in particolare sulla figura del pittore Giovanni Segantini. Il 14 marzo spazio a Simona Scuri (responsabile del settore cultura de “Il Sole 24 Ore”) per parlare di cucina lombardi. Con lei Fabio Galimberti, probabilmente unico al mondo ad aver scritto la tesi di laurea in lingua brianzola. È esperto di erbe aromatiche. Il 21 marzo “La lingua lombarda oltre i confini”, grazie al ticinese Luciano Milan Danti. Il 28 marzo, infine, gran finale a suon di musica con “Gh’era ‘n bagaj che come’ mi’ cantava i Beatles e i Rolling Stones” a cura di Renato Ornaghi.
“Un’iniziativa nata per dare concretezza, fare sorgere domande e dubbi – commenta Alberto Rivolta, che ha collaborato all’ideazione del corso e si occuperà dell’insegnamento della lingua -. Viviamo un momento in cui ci si apre al mondo: per ricevere qualcosa, però, credo che dobbiamo essere anche capaci di dare qualcosa. Ecco, noi abbiamo un patrimonio unico da valorizzare”.
Il corso è a ingresso gratuito. Per motivi organizzativi, tuttavia, si chiede di iscriversi all’ufficio Cultura (tel.: 0362/998741; mail: istruzione-cultura@comune.veduggioconcolzano.mb.it). Naturalmente è possibile scegliere di partecipare solo ad alcune delle serate in calendario. “Io mi sento di suggerirle tutte – conclude l’assessore Besana – mi auguro di vedere anche tanti giovani”.