SEREGNO – Insulti e botte da orbi perché la capotreno si era permessa di chiedergli di mostrare il biglietto. Un episodio di inaudita violenza quello accaduto venerdì mattina sul treno partito alle 9.48 dalla stazione di Como San Giovanni e diretto a Rho. Tutto è nato quando la capotreno, 25 anni, nell’ambito dei normai controlli sulle carrozze, si è imbattuta in un passeggero poco civile: piedi appoggiati sui sedili, spazi occupati in eccesso. Lo ha invitato a essere più educato e gli ha chiesto di mostrare il titolo di viaggio. L’uomo, descritto come un italiano di mezza età, ne era però sprovvisto. Inevitabile il provvedimento: discesa obbligatoria alla prima fermata utile, quella di Seregno.
La capotreno ha accompagnato il passeggero indesiderato vicino alla porta. L’uomo, quando il convoglio era ormai in frenata, dopo aver già ricoperto di insulti la dipendente delle ferrovie che stava semplicemente eseguendo il suo compito nel modo corretto, è passato anche alle maniere forti: calci e pugni mentre gli altri passeggeri sono rimasti a guardare. Solo quando le porte si sono spalancate e lui è fuggito facendo perdere le tracce in Seregno, qualcuno ha dato l’allarme. La donna è stata portata al Pronto soccorso dell’ospedale di Desio, per lei dieci giorni di prognosi.
In stazione, nello stesso momento, il treno è stato soppresso: tutti i passeggeri, anche quelli appena saliti a Seregno, sono stati invitati a scendere e ad attendere il convoglio successivo. Indagini in corso da parte della Polfer di Como, che ha raccolto alcune testimonianze per cercare di individuare l’identità dell’aggressore.
“L’azienda segue da vicino la collega aggredita – spiega Trenord con una nota diffusa in giornata -. Sono immediatamente intervenuti due operatori della funzione security e, grazie alla collaborazione di un capotreno di un treno successivo, è stato possibile incrociare le informazioni per cercare di identificare il presunto aggressore. I due funzionari della security hanno assistito la nostra capotreno durante le visite in ospedale. Tutte le informazioni raccolte sulla vicenda sono state consegnate alle forze dell’ordine per il proseguimento delle indagini su cui né l’azienda né il personale possono fornire ulteriori dettagli”.
Riccardo De Corato, assessore regionale con delega alla Sicurezza, non risparmia critiche al Governo: “Ho più volte chiesto di inviare in pattuglia sui treni i militari che già sono impiegati nelle stazioni di molte città lombarde, ma fino ad ora dal ministero dell’Interno non è arrivata alcuna risposta. Cosa deve succedere ancora prima che le istituzioni si determinino?”. L’assessore rivela che la Regione sta predisponendo un progetto che coinvolge i poliziotti in pensione e i carabinieri in congedo. “Mi preme sottolineare – conclude De Corato esprimendo solidarietà alla capotreno – che siamo vicini a questi professionisti e continueremo a lavorare per migliorare le loro condizioni di sicurezza”.