SEVESO – C’è chi si preoccupa di realizzare abbigliamento e accessori di qualità, chi invece ha l’altrettanto delicato compito di promuoverli, tra fotografie e diffusione sui giornali o sui social network. E poi c’è chi fa tutto da solo. Ad alto livello. Renata Zanchi, molto probabilmente il volto di Seveso più famoso nel mondo, appartiene a questa elitaria categoria. Top model e influencer, ma ora passata anche “dall’altra parte della barricata” dedicandosi alla produzione di una sua linea.
Non ha bisogno di altri per promuoverla. Da ragazzina ha iniziato a comparire sulle copertine più prestigiose di tutto il pianeta. Bella, anzi bellissima. Tanto da folgorare con il suo aspetto fisico adolescenziale e la sua semplicità nientemeno che Giorgio Armani. Da allora è andata di corsa, passo dopo passo, fino a diventare una top model, richiesta dalle più grandi maison e dai più celebri fotografi. Tra un impegno e l’altro, naturalmente, la scuola. Anche quella con risultati eccellenti: una laurea con lode e, grazie alla voglia di conoscere e di mettersi quotidianamente in gioco, addirittura sette lingue parlate correntemente.
“L’esperienza professionale che ricordo con maggiore piacere? Non ho dubbi – racconta Renata Zanchi -, non posso non citare il mio primo servizio per Vogue Italia. Ero stata scelta dalla signora Franca Sozzani in persona ed è stata un’esperienza che ha segnato un passo molto importante nella mia carriera”.
Chiederle quante sfilate ha fatto sarebbe praticamente impossibile, così com’è improponibile una domanda sul numero di fotografi coi quali ha lavorato. In tutta sincerità è difficile anche definirla: utilizzare il termine di modella risulta abbastanza riduttivo. “Sono modella – afferma la brianzola – ma anche influencer e presentatrice. Sono anche fondatrice del mio brand ‘Renata Zanchi Collection’. Ogni fase della mia vita è interconnessa con quella precedente. Mi sento in costante evoluzione e mi piace pensare che il meglio debba ancora arrivare”.
Probabilmente prima in assoluto a fare la baby modella di altissimo livello, con alle spalle la sua famiglia brianzola vecchio stampo, con la cultura del lavoro ma anche ancorata a solidi valori. Prima top model laureata, prima a “sbarcare” nel mondo di Instagram quando per molti il social network era del tutto sconosciuto. Prima anche a condurre trasmissioni televisive all’estero. Ora questa avventura con il suo brand. “Lavoro intensamente attorno a questo progetto da circa un anno – spiega la modella -. Renata Zanchi Collection è partita con un catalogo di piccoli accessori, poi abbiamo aggiunto cappellini, borse, top. Tutto rigorosamente prodotto in modo artigianale”.
E’ sempre un fiume in piena. Ritrovarla significa ogni volta scoprire qualcosa di nuovo. Chissà se questo 2020 porterà anche altre novità. “Ho in mente di consolidare la marca e fare tante foto – afferma ridendo -, oltre che continuare a crescere e migliorarmi professionalmente e personalmente. Forse riuscirò a realizzare un altro sogno nel cassetto. La televisione è nell’aria. Gli altri sogni non ve li svelo, altrimenti non si realizzano. Ma se accadrà, sarete i primi a saperlo”.
Vista la sua tenacia e considerando i successi ottenuti finora, non resta che attendere i prossimi sviluppi. Di sicuro non sono in pochi quelli che sperano di vederla in televisione sulle nostre reti. In Spagna si è già fatta apprezzare perché simpatica e spigliata, qualcuno aveva provato a lanciare anche una petizione affinché potesse trovare spazio sulle televisioni italiane. In radio, invece, sia per trasmissioni spiritose sia per lanciare messaggi importanti (“Ragazze, mangiate: non rovinatevi la vita”) non è raro ascoltarla. In più un’intensa attività sui social network, dove trova il tempo per rispondere sempre a tantissimi fans.
A farla apprezzare ancora di più, per i brianzoli che hanno avuto la fortuna di conoscerla, è il legame che ha con questa terra. “Torno spesso per lavoro, in occasione della settimana della moda o per servizi fotografici, ma anche per vedere la mia famiglia”. Tra tante attività e tanti progetti stimolanti l’accompagna una certezza: “Fa bene al cuore tornare alle proprie origini”.