SEREGNO – Adesso la notizia è davvero ufficiale: il distaccamento cittadino della Polizia stradale chiude definitivamente. Da lunedì prossimo, 20 gennaio, i venticinque agenti ora presenti nella sede di via Messina troveranno spazio negli uffici di Monza. Agli stessi poliziotti, che già nei mesi scorsi erano stati contattati in anticipo per conoscere preferenze sulla destinazione, la notifica è stata consegnata nella giornata di mercoledì.
Dopo tanti timori e tante polemiche la città perde uno storico presidio. Dal punto di vista strettamente operativo, invece, non dovrebbe cambiare granché: la Valassina continuerà a essere presidiata com’è avvenuto finora. La partenza degli agenti, però, non avviene in modo indolore. “Da lunedì dopo oltre 50anni – afferma Ilaria Anna Cerqua, capogruppo di Forza Italia e figlia dello storico Comandante della Polstrada seregnese – chiude il distaccamento. Un presidio di sicurezza importante per la città. È un grande dispiacere personale e come cittadina”. Cerqua già in Consiglio comunale negli ultimi mesi aveva manifestato il suo disappunto, rimproverando anche al sindaco Alberto Rossi di essersi mosso tardivamente per cercare di risolvere il problema.
Le accuse non mancano neanche con l’arrivo dell’ufficialità: “Il Comando di Seregno – commentano il senatore brianzolo Emanuele Pellegrini e il consigliere regionale Alessandro Corbetta, entrambi della Lega -avrebbe dovuto essere mantenuto e potenziato. Con l’ex ministro Matteo Salvini e l’ex sottosegretario Nicola Molteni avevamo bloccato il trasferimento durante il governo gialloverde e stavamo lavorando non solo per far rimanere a Seregno gli agenti della Polizia Stradale, ma in prospettiva per elevare il distaccamento a vero e proprio Commissariato di Polizia che avrebbe garantito più sicurezza e servizi ai cittadini del seregnese e alleggerito il lavoro della questura di Monza. Tutto ciò è stato vanificato dall’operato di questo governo, che non ha trovato altra soluzione che chiudere tutto e trasferire i poliziotti alla Questura di Monza a fare lo stesso lavoro che ora svolgono a Seregno”.
“Viene così a mancare – affermano Corbetta e Pellegrini – un tassello importante di legalità e sicurezza in provincia, in un territorio non certo facile e fitto di aziende e attività commerciali. Il governo ha gettato ancora una volta la maschera in materia di sicurezza e attenzione alle periferie, resta l’amarezza per una vicenda che avrebbe potuto e dovuto finire in maniera diversa”.
Non è così, invece, per il sindaco. Anche lui, ovviamente, aveva sperato in un finale diverso. Aveva incontrato anche il sindacato della Polizia, aveva dichiarato pubblicamente che avrebbe rinunciato al canone di affitto della sede pur di facilitare la permanenza degli agenti in città. Questo fino a poche settimane fa, ovvero fino al 5 dicembre quando, insieme all’assessore William Viganò (con delega alla Sicurezza), si era recato a Roma al Dipartimento di Pubblica sicurezza per parlare con Armando Forgione (direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato) e da Giovani Busacca (direttore del servizio Polizia stradale). Nell’occasione gli avevano confermato che poteva anche fare a meno di incrociare le dita: il distaccamento seregnese sarebbe stato chiuso entro la fine di gennaio. Provvedimento ritenuto necessario dopo il decreto firmato un anno fa e già finito nelle mani della Corte dei Conti. L’incontro, tuttavia, si era rivelato fruttuoso per quanto riguarda nuovi sviluppi: via la Polstrada, potrebbe arrivare la Polfer a presidio della stazione ferroviaria.
“Questa soluzione – ha spiegato Rossi – è giustificata dai 14mila pendolari che abbiamo ogni giorno in stazione, quasi triplicati negli ultimi cinque anni. E’ una possibilità interessante e percorribile ed è favorita anche dal fatto che, nella convenzione firmata con Rfi, avremo a disposizione gli spazi al primo piano della stazione. Due appartamenti da 200 metri quadrati ciascuno. Potrebbero diventare la sede di presidio in una delle aree più sensibili in assoluto del territorio”. Un’area su cui Comune e Rfi investiranno a breve 8,7 milioni di euro e che ora vuole diventare non solo vivibile, ma anche un punto di riferimento per la città.