SEREGNO – Superati i 70 anni la stazione cittadina si rimette in forma: l’amministrazione comunale e Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) hanno siglato un accordo per riqualificare non solo la struttura, bensì l’intera area e, insieme, il servizio offerto ai cittadini. La spesa complessiva prevista è di 8,7 milioni, di cui 1,2 milioni da prelevare dal conto corrente del Comune e la parte restante a carico di Rfi.
Un intervento che soddisfa ampiamente entrambe le parti. Il Comune, naturalmente, perché darà nuova vita a un’area oggi in stato di degrado e poco fruibile. L’operazione, tuttavia, è vista in modo più che favorevole anche da Rfi, che intende effettuare investimenti finalizzati all’incremento del numero di utenti del sistema ferroviario. E Seregno rientra nel piano industriale del Gruppo Fs, che prende in considerazione un totale di 620 stazioni da sistemare tra il 2017 e il 2026 con un impegno economico di 2,5 miliardi di euro.
Tre gli obiettivi dichiarati dalla convenzione stabilita dalle due parti: innanzitutto migliorare il livello di connettività dell’offerta multimodale e del sistema complessivo di accessibilità alla stazione, rafforzandone il ruolo di centralità rispetto a una rete di mobilità resa complessivamente più efficace, che incentivi gli spostamenti con mezzi pubblici sul territorio, anche in chiave di sostenibilità ambientale. E poi migliorare le condizioni di sicurezza e di vivibilità delle aree di stazione, ma anche aumentarne l’attrattività.
Lo scenario in cui Comune e Rfi si trovano a operare è davvero stuzzicante dal punto di vista progettuale. Non solo per dare una risposta al dossier “Pendolaria” di Legambiente che indica la Milano-Como-Chiasso come quarta linea peggiore d’Italia con 80 mila persone in viaggio ogni giorno tra Seregno e il capoluogo lombardo, di cui 14 mila che salgono sul treno nella cittadina brianzola. Soprattutto l’interesse è destato dal fatto che il territorio seregnese sarà presto interessato dalla futura realizzazione della metrotranvia, che prevede l’arrivo in via Comina, a breve distanza dalla stazione ferroviaria pur senza aver mai previsto negli anni passati un utile collegamento tra i due servizi e con il terminal bus. E, allo stesso tempo, dal punto di vista strettamente commerciale, lo scalo ferroviario è strategico per Rfi perché l’impianto merci rientra tra i 71 individuati quali fondamentali e non dismissibili.
Con gli 8,7 milioni stanziati si prevedono importanti interventi. L’amministrazione comunale, oltre a occuparsi di tutta la parte burocratica e di collegamento con le istituzioni superiori, con 1,2 milioni parteciperà alla realizzazione delle opere necessarie a migliorare il sistema complessivo di accessibilità alla stazione. Questo comporta la riqualificazione di piazza XXV Aprile, con nuova pavimentazione e illuminazione, arredo urbano, realizzazione di una velostazione per la custodia delle biciclette, sistemazione dell’accesso pedonale del cosiddetto “Ingresso Sud”.
Rfi, invece, si farà innanzitutto carico di tutta l’attività di progettazione. E con i suoi 7,5 milioni provvederà a riqualificare il fabbricato viaggiatori e a migliorare la stazione quanto a marciapiedi, pensiline, sottopasso. Lavori, in parte, già in corso: si sta già provvedendo alla sostituzione delle attuali piattaforme elevatrici con quattro ascensori a servizio dei marciapiedi e dell’uscita del lato sud di via Comina, oltre che alla riqualificazione del sottopasso.