SEREGNO – La Polizia stradale lascerà presto la città, Seregno punta ad avere in cambio la Polizia ferroviaria. Con ottime probabilità di non rimanere a mani vuote. Questo in estrema sintesi quanto dichiarato dal sindaco Alberto Rossi in apertura della seduta di Consiglio comunale di giovedì sera.
Il primo cittadino, dopo le polemiche che avevano animato le precedenti sedute sul silenzio che aveva caratterizzato la vicenda del Distaccamento della Polstrada, ha preso la parola per dare un’informazione chiara e trasparente sugli sviluppi. Purtroppo non sono quelli che la gran parte degli amministratori locali si auspicavano: gli agenti presto se ne andranno dalla città per essere destinati in altre sedi.
“Il 5 dicembre – ha spiegato il sindaco – sono andato a Roma con l’assessore William Viganò che ha la delega alla Sicurezza. Siamo stati ricevuti al Dipartimento di Pubblica sicurezza da Armando Forgione (direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato) e da Giovani Busacca (direttore del servizio Polizia stradale). Una riunione fiume, tre ore e mezza, che ci ha dato una certezza e qualche speranza”.
La certezza è quella attesa, l’addio degli agenti a Seregno in virtù del decreto firmato il 25 gennaio 2019. “Si arriva all’inevitabile chiusura del Distaccamento – ha spiegato Rossi senza alcun tono polemico -. Non ci hanno rivelato le date, ma l’impressione è che possa avvenire presto. Nel primo trimestre del 2020, molto probabilmente già alla fine del mese di gennaio. A conferma di tutto ciò, proprio giovedì 12, le lettere ricevute dagli agenti con la notifica della richiesta di trasferimento. Ho cercato di oppormi in tutti i modi, ma ho trovato un muro, visto che li decreto è già nelle mani della Corte dei Conti e, pertanto, non è possibile prorogare ulteriormente la presenza della Polstrada nella nostra città”.
Il primo cittadino, tuttavia, ha aggiunto che ha trovato una grande disponibilità negli interlocutori per individuare una forma di “compensazione” a fronte della partenza degli agenti. “La possibilità più remota – ha affermato Rossi – buttata lì quasi a livello di battuta, è che in seguito alla chiusura del Distaccamento nessuno vieta di chiedere una nuova apertura. Soluzione che, in realtà, lascia il tempo che trova ed è parsa poco praticabile a tutti i quanti. A Roma ci è stato spiegato che sarebbe possibile istituire un Commissariato nella nostra città: opzione che tuttavia dovrebbe essere accompagnata da un percorso con Prefettura e Questura e, soprattutto, dal supporto di dati relativi a reati commessi che possano giustificare questo presidio. La possibilità più concreta, invece, proposta dai due interlocutori che stanno ai vertici delle forze di polizia, è stata quella di portare in città la Polizia ferroviaria”.
Il sindaco non ha nascosto il suo entusiasmo per questa soluzione: “Giustificata dai 14 mila pendolari che abbiamo ogni giorno in stazione, quasi triplicati negli ultimi cinque anni. E’ una possibilità interessante e percorribile ed è favorita anche dal fatto che, nella convenzione che firmeremo con Rfi entro fine anno, avremo a disposizione gli spazi al primo piano della stazione. Due appartamenti da 200 metri quadrati ciascuno. Potrebbero diventare la sede di presidio in una delle aree più sensibili in assoluto del territorio. Potremmo avere i locali pronti da qui a un anno”.
Rossi ha sottolineato che si tratta di “una strada che vorremmo percorrere con forza” e che richiede la collaborazione di tutte le forze politiche a ogni livello istituzionale perché ciò avvenga. Ilaria Anna Cerqua (capogruppo di Forza Italia) e Maria Gabriella Cadorin (Lega), hanno rimproverato all’amministrazione comunale di essersi mossa in ritardo sulla questione Polstrada, ma si sono dette favorevoli all’arrivo di forze dell’ordine sul territorio cittadino. Hanno pertanto chiesto l’istituzione di un tavolo di lavoro affinché, in modo coordinato, tutti i gruppi possano fornire il loro apporto e il nuovo progetto possa diventare presto realtà a beneficio di tutta la collettività e dei numerosi pendolari.