SEVESO – “Allievi prepara la morte urbanistica, economica e sociale di Seveso invocata da residenti torturati dalle chiusure illimitate dei passaggi a livello e da automobilisti, non residenti, che la reclamano con due mani sul clacson”. Daniele Tagliabue, già anima della lista civica Sevesoviva, fa sentire la sua voce prima che scocchi l’ora del Consiglio comunale convocato per la serata di oggi a Seveso. Una seduta in cui ci sarà da discutere e da approvare la realizzazione di due sottopassi (pedonale in via Manzoni, veicolare in via Montello). Infrastrutture che anche per la Lega che governa la città, da sempre sostenitrice dell’interramento della linea ferroviaria, rappresentano ormai l’unica soluzione per garantire la vivibilità della città.
“Nel primo atto di questa tragedia – afferma Tagliabue, che ha abbandonato la politica attiva ma che continua a battersi per l’interramento -, Paolo Butti ha approvato il raddoppio dei binari verso nord della stazione senza ottenere un contratto scritto che certificasse una supposta riduzione dei tempi di chiusura dei passaggi a livello. Gliel’avevamo cantato in musica, due anni fa, nel Consiglio comunale in cui l’ha approvato. L’ignoranza non fa sconti e le ferrovie lo sanno bene. Nel secondo atto Luca Allievi (Lega) può fare di peggio: nel pacchetto “prendere o lasciare” al tavolo del Consiglio di oggi, le ferrovie posizionano 3 metri di una rampa pedonale in mezzo a via Manzoni così che il sindaco non avrà più il diritto di scegliere se e quando chiudere un passaggio a livello fondamentale per il centro e i cittadini di Seveso potranno solo piangere sul latte versato quando non riusciranno più a muoversi se l’unico sottopasso veicolare in programma sarà bloccato”.
“Gli attraversamenti ferroviari in piano – spiega Tagliabue – sono diritti di passaggio che nessuna ferrovia può cancellare unilateralmente e valgono decine di milioni di euro: non si possono regalare come stanno facendo i nostri amministratori. Fossi Allievi e l’assessore alla Viabilità, David Galli, non legherei il mio nome ad un disastro urbanistico, economico e sociale come quello che si prospetta: revocherei la delibera in cui Butti ha autorizzato il raddoppio dei binari a Nord della stazione per mancanza di misurabilità dei benefici per la città e obbligherei al raddoppio interrato, unica scelta sensata a Seveso. Questa sarebbe politica vera, non le beccate tra galletti di manzoniana memoria viste, in prologo, nella commissione. Ma siccome so che gli attuali amministratori e i loro consiglieri tengono più alla Lega che a Seveso, posso solo suggerire alcuni correttivi che riducano le aggravanti a loro carico quando sferreranno il colpo mortale alla città. Le ho consegnate personalmente ai capigruppo in commissione Territorio”.
L’impressione, tuttavia, è che dopo decenni di discussioni si metterà la parola fine sul tema dell’interramento per dare spazio a soluzione alternative che garantiscano l’attraversamento della ferrovia.