“I pendolari lombardi – afferma Andrea Monti (Lega), vice Presidente della Commissione Trasporti del Pirellone – stanno soffrendo da tempo troppi disagi e Regione Lombardia ha fatto la propria parte con un investimento enorme, di ben 1,6 miliardi di euro, ma ancora non basta. Ritardi e soppressioni, causati nella stragrande maggioranza dei casi da una rete ferroviaria che si sta dimostrando non all’altezza dei canoni lombardi. Per questo motivo abbiamo più volte invitato i vertici nazionali di RFI, che hanno sempre risposto delegando la presenza ai dirigenti lombardi dell’azienda che, anche nell’ultimo incontro in Commissione, hanno messo in scena un teatrino privo di dati, numeri, sostanza ma soprattutto risposte. A fronte di ciò esprimo apprezzamento circa la notizia relativa all’audizione del prossimo 28 novembre, che vedrà la presenza al Pirellone dell’amministratore delegato di RFI, Maurizio Gentile”.
“Da lui ci aspetteremo risposte chiare e impegni certi sui famosi 14 miliardi di investimento – aggiunge Monti -, sui lavori relativi agli snodi ferroviari e sullo stato generale della manutenzione. Queste sono azioni concrete, che superano la semplice voglia di fare polemica, quella di cui si sono resi protagonisti i sindaci di Desio, Lissone e Seregno, che inviano lettere sempre e solo a Regione Lombardia, evitando RFI, dando prova della strumentalità politica del loro agire”.
Soddisfatta anche Claudia Carzeri (Forza Italia), Presidente della commissione regionale Territorio e Infrastrutture: “La presenza dell’amministratore delegato di RFI in commissione è un’occasione per fare chiarezza sulle problematiche che da troppo tempo generano disservizi nella nostra rete regionale e confrontarci seriamente per trovare una soluzione in tempi rapidi. La nostra regione ha investito ingenti fondi nel servizio ferroviario regionale, dando prova di avere a cuore la questione. Peccato che lo Stato centrale non abbia dimostrato analoga sollecitudine: l’assenza di adeguati finanziamenti da Roma ha portato ad avere troppi treni obsoleti e una manutenzione carente delle infrastrutture ferroviarie. Nell’interesse dei lombardi dobbiamo tutti rimboccarci le maniche: ciascuno si assuma le proprie responsabilità”.