SEVESO – Hanno tenuto sempre alta l’attenzione nei confronti del problema diossina, hanno alzato anche la voce quando necessario per pretendere che venissero effettuati campionamenti del terreno in modo puntuale e trasparente. I componenti di “Sinistra e Ambiente” ora lanciano l’allarme: “Seppure a distanza di 43 anni dalla fuoriuscita, si conferma ancor oggi, la presenza della diossina, con predominanza della TCDD, nei primi 30 centimetri di terreno”.
Questo è l’esito dell’indagine conoscitiva commissionata da Regione Lombardia alla Fla (Fondazione Lombardia per l’ambiente), che più volte gli ambientalisti hanno chiesto di poter conoscere nei suoi dettagli, anche con l’organizzazione di un evento pubblico. Nulla da fare. Per poter disporre di quel documento: “Dopo aver suggerito una restituzione trasparente e partecipata – spiegano -, abbiamo infine potuto leggere i documenti e i dati della ricerca grazie all’interessamento del consigliere regionale Marco Fumagalli (Movimento 5 Stelle), che li ha ottenuti da Fla tramite accesso agli atti. Siamo stati messi nella condizione di studiare il lavoro, finalmente e grazie a un consigliere regionale, nella stesura finale datata dicembre 2018, da tempo in possesso dei soggetti interessati. Un consigliere regionale ha fatto dunque quello che avrebbe dovuto fare la Fondazione insieme a Regione Lombardia: mettere a disposizione gli esiti della ricerca finanziata con denaro pubblico. Perché non lo hanno fatto le istituzioni e gli altri enti , visto che il rapporto risale ormai a quasi un anno fa?
Il documento evidenzia che sono stati 31 i punti di campionamento: 25 in quella che era stata delimitata come zona B, e 6 nella zona R. In quest’ultima non è stata trovata la presenza di diossina. Nella zona B, invece, il risultato è stato di tutt’altro tipo: il superamento della Csc (concentrazione soglia di contaminazione) per l’uso del suolo verde e residenziale (10 ngI-TEQ/kgSS), riguarda 14 punti su 25. I superamenti sono distribuiti nei comuni di Desio (10 punti su 14 in zona B, 71%), Seveso (3 punti su 5 in zona B, 60%) e Cesano Maderno (1 punto su 6 in zona B, 17%).
“Si tratta di valori di supero – spiegano da ‘Sinistra e Ambiente’ – in zone ad uso verde pubblico e residenziale, comprendenti anche zone agricole coltivate e parchi pubblici. E’ proprio la presenza di diossina in questi luoghi a preoccupare per i rischi di contaminazione delle essenze coltivate e della possibilità di entrare in contatto diretto con il tossico nelle zone a verde pubblico. Sarebbe stato auspicabile avere un numero maggiore di analisi chimiche per una copertura più estesa sul territorio, non limitandosi oltretutto a campionamenti del solo Top Soil. Un poco carenti ci paiono poi le conclusioni finali che non aggiungono approfondimenti significativi alla relazione del 2003”.