SEVESO – Una panchina rossa per dire no a ogni forma di violenza contro le donne, un segno che unisce due comunità colpite dalla stessa tragedia. E’ stata inaugurata nella mattinata di domenica in piazza IV Novembre la panchina rossa voluta dal Consiglio comunale, che ha voluto lanciare con voce unanime un chiaro messaggio a tutta la cittadinanza.
Le polemiche che avevano accompagnato la collocazione della panchina non hanno scalfito l’importanza del gesto: domenica tutti, maggioranza e opposizione, erano presenti per applaudire e per fare sentire l’importanza dell’amministrazione comunale tutta di fronte a un tema che purtroppo è sempre di stretta attualità.
Anche la città di Seveso si è trovata a fare i conti con due episodi avvenuti a distanza ravvicinata. Morte violenta in entrambi i casi: da queste parti tutti ricordano bene le vicende di Elizabeth Huayta Quispe e, soprattutto, di Valeria Bufo, la donna assassinata a Bovisio Masciago dal marito che poi era andato a costituirsi dai Carabinieri. A Bovisio Masciago nel mese di marzo, in occasione dell’anniversario dell’omicidio, l’amministrazione comunale aveva a sua volta inaugurato una panchina rossa esattamente nel luogo della sparatoria.
Proprio in virtù di questo fatto di dolore che aveva coinvolto le due comunità, l’amministrazione comunale di Seveso ha ritenuto doveroso invitare alla cerimonia quella di Bovisio Masciago oltre ai familiari della vittima.
“Una panchina per fare riflettere – ha spiegato il sindaco Luca Allievi – e per dare un segnale. Purtroppo non basterà a fermare un triste fenomeno, ma non per questo bisogna rinunciare a sottolineare la nostra condanna nei confronti della violenza contro le donne e di ogni sopraffazione. Anche la collocazione della panchina rossa risulta ideale: esattamente di fianco alla scuola, perché se si vuole arginare questa violenza, bisogna prima di tutto pensare a diffondere la cultura del bene”.
“Ho voluto essere presente a questo momento importante – ha aggiunto Alice Brambilla, assessore di Bovisio Masciago – non solo per rappresentare la mia amministrazione comunale e per manifestare la nostra vicinanza alla comunità di Seveso, ma anche in quanto donna. Mi sento particolarmente colpita dall’accaduto. Siamo il cosiddetto ‘sesso debole’, ma siamo noi quelle che portiamo la vita in questa società. Non è giusto maltrattare le donne, ritengo doveroso che le istituzioni facciano rete per porre fine a questa escalation di violenza”.
Finiti i discorsi, via la bandiera tricolore che copriva la panchina. Tanti applausi, un po’ di cittadini a testa bassa. “Su questa panchina – ha concluso Allievi – abbiamo voluto mettere anche una targhetta con il numero di telefono del centro antiviolenza. Vuole essere un segnale anche questo”. Nella speranza, ovviamente, che nessuno debba mai comporre quel numero per necessità.
Desio, una convenzione per fare rinascere la casa natale di Papa Pio XI
DESIO - Al via il progetto di riqualificazione della “Casa Natale di Papa Pio XI”: l’immobile sarà utilizzato per finalità...
Read more