MONZA – Il corteo del terzo Sciopero globale per il clima è in programma per venerdì 27. Ma già sette giorni prima, venerdì 20, Fridays For Future Monza ha dato il via alla Climate Action Week facendo sentire la sua voce. Mentre i volontari si sono dati da fare per ripulire la città dai mozziconi di sigarette nel centro cittadino, le richieste del movimento sono state portate all’attenzione di Paola De Micheli, ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, nonché alla Provincia di Monza e Brianza e ad alcuni esponenti dell’amministrazione comunale.
Dati concreti per spiegare perché si chiede l’inversione di tendenza a favore di una politica che tuteli l’ambiente e le persone. Innanzitutto lo studio “Mal’Aria” di Legambiente che colloca Monza al terzo posto in Italia quale città più inquinata. Situazione dovuta anche al fatto che nella città di Teodolinda solo il 27% dei trasporti è a zero emissioni, mentre nella vicina Milano la quota è del 52%. E a Monza, secondo il rapporto di Legambiente sulla mobilità sostenibile, il 61% degli spostamenti avviene in auto. Non è quindi un caso se anche lo studio Autoritratto di Aci calcola che in città esistano 3 automobili ogni 4 abitanti, uno dei rapporti più alti in Lombardia. In più la triste presa d’atto del voto scarso, ovvero 2/5, assegnato alla città da Legambiente e Motus-E per quanto riguarda la programmazione di politiche sostenibili.
Fridays For Future evidenzia che un quinto delle emissioni di gas serra europee deriva dal trasporto su strada. Giudica insufficiente l’obiettivo dell’Unione Europea che fissa per il 2030 l’obiettivo della riduzione del 40% di emissioni climalteranti in ogni Stato tramite l’adozione di un Piano nazionale Energia e Clima.
“Chiediamo, come Fridays For Future Monza, l’attuazione di politiche concrete a Monza e provincia per una mobilità accessibile a livello sociale ed economico – ha fatto sapere il movimento – e soprattutto ecosostenibile, ovvero a zero emissioni. La sfida è dunque non solo la conversione del trasporto pubblico all’elettrico, ma anche l’efficientamento della capillarità delle corse, l’accessibilità sociale per esempio da parte delle persone diversamente abili o da parte di chi necessita di trasportare la propria bicicletta, l’annullamento dei confini tra città e provincia, tra centri e periferie, agevolare i pendolari con minori disponibilità economiche”.
Fridays For Future, infine, ha ribadito le richieste avanzate con la Dichiarazione di Emergenza Ciclabile e presentate nelle scorse settimane. In particolare: l’attivazione di una commissione con associazioni e realtà attive sul territorio per la redazione del Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) nei più brevi tempi possibili; l’individuazione urgente del nuovo amministratore di Monza Mobilità, la partecipata al 100% dal Comune di Monza che si deve occupare entro 2 anni di stendere il Pums; la realizzazione di una rete ciclabile (Bicipolitana) che colleghi tutte le zone della città; la firma di un protocollo d’intesa tra enti, come già avvenuto in altre province, per la mobilità dolce.
In più la richiesta di realizzazione di opere concrete già individuate: tra queste la pista ciclabile Brumosa tra Monza e Brugherio, ma anche collegamenti tra Arcore e Villasanta, Usmate e Arcore, Concorezzo e Villasanta. E, naturalmente, percorsi ciclabili per collegare Monza a Milano ma, soprattutto, per poter raggiungere in bicicletta la fermata Bettola della metropolitana a Cinisello Balsamo.