DESIO – I dati relativi alle prese in carico dei minori (nel 2016: 39 nuovi accessi a fronte di 44 casi chiusi; nel 2017: 36 nuovi accessi a fronte di 47 chiusure; nel 2018: 42 nuovi accessi a fronte di 52 chiusure ) parlano di un servizio dinamico, che ha risorse da mettere in campo e lavora per promuovere il benessere dei minori, intercettare precocemente il bisogno e prevenire situazioni di disagio grave, sostenere la genitorialità attraverso modalità accessibili alle famiglie, con un’attenzione alla creazione di contesti facilitanti e non giudicanti, collaborare con le diverse agenzie educative del territorio che si occupano di minori. “Sono dati che dimostrano l’efficacia delle politiche di prevenzione messe in campo dall’amministrazione comunale – sottolinea l’assessore alle Politiche sociali Paola Buonvicino – che può contare su un’ équipe multiprofessionale composta da psicologi, assistenti sociali, educatori e su un lavoro interassessorile da parte dell’amministrazione comunale che mette al centro della propria azione gli ambienti e i contesti di vita in cui sono inserite le famiglie desiane”.
Un settore molto delicato del quale a Desio si occupa un’équipe multidisciplinare composta da 12 persone tra assistenti sociali, psicologi, dirigenti e funzionari del Comune. Il 38% delle prese in carico avviene a causa di un rilevato forte disagio famigliare, il 26% a causa di separazioni conflittuali, l’11% per grave trascuratezza, il 10% a causa di reiterati episodi di violenza a cui assistono i minori, il 6% per il maltrattamento a cui sono sottoposti, il 2% a causa di abusi sessuali .
Il Servizio Minori e Famiglia interviene – soprattutto nei casi più gravi – a seguito di disposizioni del Tribunale dei minori o del Tribunale ordinario, che prescrivono ed autorizzano indagini più approfondite e in extrema ratio dispongono interventi di protezione dei minori (inserimento del minore in comunità educativa o terapeutica oppure ancora di tipo familiare oppure in famiglia affidataria). Tuttavia, si rileva un aumento degli accessi spontanei da parte di genitori che stanno attraversano momenti di vita faticosi e riconoscono di essere bisognosi di un supporto nella gestione dei figli (nel 2017 il 18 % dei casi ha richiesto spontaneamente l’attivazione del servizio ).
Un disagio per cogliere il quale, nella città brianzola sono attivi diversi soggetti, istituzionali e non, oggi molto più attenti, formati e sensibili rispetto al passato. Sul totale dei casi presi in carico dal Comune di Desio, infatti, il 20% giunge dall’attività delle Forze dell’ordine, il 19% dalla scuola . Il 6% delle situazioni su cui si interviene giunge invece dagli Ospedali, il 4% dai Consultori familiari, il 3% dalle relazioni di vicinato, il 2% da parenti.
Dai dati si rileva che le famiglie seguite dal servizio sono in maggioranza di origine italiana (l’83% delle prese in carico), i bambini più delle bambine (rispettivamente 57% e 43%) con un’età media di 13 anni. Diversi gli strumenti che utilizza il Comune per gestire le situazioni attraverso l’équipe multidisciplinare dedicata: dal supporto psicologico individuale ai minori, al supporto alla genitorialità e alla famiglia nel suo complesso attuato in diverse forme, agli interventi educativi previsti in favore dei minori sia domiciliari che con inserimenti in centri diurni. Nei casi più gravi, nel preminente interesse del minore e su disposizione dell’autorità giudiziaria e si attuano interventi di inserimento temporaneo in famiglia affidataria a tempo pieno o parziale e/o di adozione. In alcune situazioni, quando la relazione di aiuto costruita con la famiglia lo consente, si giunge all’attuazione di tali interventi con il consenso dei genitori.
A Desio, comunque, su 226 casi presi in carico dai Servizi nel 2018, il 93% (210 casi) è stato gestito senza la necessità di attuare interventi di allontanamento del minore dal contesto familiare .
Un ruolo centrale nelle attività del servizio riveste la prevenzione di situazioni di disagio, che nella cittadina brianzola si concretizza in azioni di sviluppo di comunità. In particolare, da segnalare vi è la costituzione da circa tre anni di un’équipe socio-psicoeducativa che effettua consulenza e sostegno alle scuole del territorio, osservazioni e interventi in classe che prevedono anche momenti di coinvolgimento dei genitori degli alunni, attua inserimenti dei minori in realtà sportive e associative territoriali, sostiene gli oratori del territorio.
Nell’ambito di tale attività di prevenzione, in collaborazione con il Centro Psico Pedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, diretto dal pedagogista Daniele Novara, a breve si darà avvio al progetto “Scuola genitori” che si articolerà in due fasi. Inizialmente si partirà con 4 serate, la prima il 10 ottobre presso il Teatro de Il Centro, finalizzate ad informare ed offrire ai genitori un’occasione di riflessione e scambio, per “stare dalla parte dei genitori” sui temi dell’educazione. Le tematiche che saranno proposte sono il frutto di stimoli e riflessioni sui bisogni forniti da genitori con cui lo scorso anno si è avviato un lavoro di gruppo.