SEREGNO – Gli assegni familiari di maternità e per nuclei numerosi anche agli extracomunitari che soggiornano per brevi periodi? II sindaco Alberto Rossi ribadisce con forza il suo sì. E non nasconde la sua perplessità di fronte all’interpellanza presentata da Ilaria Anna Cerqua, capogruppo di Forza Italia, che aveva manifestato dubbi di opportunità ma anche di legittimità.
“Prima di tutto – replica Rossi – chiariamo una cosa: si parla di assegni Inps e, pertanto, il Comune non deve sborsare un solo euro. Non sono soldi distribuiti a destra e a sinistra così come capita. Si tratta, invece, di cinque specifiche categorie con un particolare status giuridico. Le più rilevanti: chi ha già riconosciuto lo status di rifugiato, gli apolidi (cioè chi non ha cittadinanza: tecnicamente, neanche stranieri), i familiari stranieri di cittadini italiani”.
Ed ecco che rivela anche il numero dei casi: “Una valanga – afferma Rossi ironicamente -. Sono quattro richieste nel 2018, addirittura sei nei primi otto mesi del 2019”.
Quello che il primo cittadino non accetta, tuttavia, è il discorso di legittimità: “Proprio per il principio di legalità – commenta Rossi – il Comune rispetta le norme, anche quelle relative alla legislazione europea. E uniforma i suoi atti alla normativa vigente. In base a queste considerazioni, perché negare a qualcuno un diritto riconosciuto dalla legge?”.
Per chi non vuole considerare l’aspetto umano, il sindaco suggerisce quello pratico. Il portafoglio: “Se non ci adeguiamo, come Comune rischiamo un contenzioso in tribunale. Per casi limitati, ma con ampie possibilità di perdere come è già successo ad altri enti locali. Con il rischio che, per evitare una delibera a costo zero e rispettosa delle leggi, si perdano i soldi dei cittadini per delle sentenze sfavorevoli”.