MONZA – Al suo calvario quotidiano, ormai è abituata: disabile, non è purtroppo autonoma nei suoi spostamenti. Quello che una cittadina monzese non avrebbe mai immaginato, però, è di avere qualche vicino di casa cretino che l’ha presa di mira dopo che ha ottenuto uno stallo con le strisce gialle per la sosta davanti all’abitazione.
Difficile pensare che si tratti di estranei o di semplici passanti. La coincidenza è troppo evidente. Non appena il Comune ha tracciato le strisce gialle, qualcuno ha pensato di rovinare l’auto dell’accompagnatore. Non una, bensì addirittura due volte. “La scorsa settimana – racconta scoraggiata la donna, che ci ha contattato per manifestare il suo disagio – l’antifurto della Fiat Panda ha suonato a più non posso. Due bozzi e una strisciata sulla fiancata destra. Domenica mattina, di nuovo, l’antifurto ha suonato mentre riordinavo il balcone. Un uomo di mezza età si stava allontanando dall’auto: strisciata con chiavi o cacciavite sul cofano”.
E pensare che la monzese era addirittura felice per quello stallo di sosta: “Mi ero rallegrata nel vedere gli addetti del Comune mentre tracciavano le strisce dopo più di 10 anni di richieste rimaste vane. Avevo tirato un sospiro di sollievo”.
Dopo i vandalismi, però, le viene da scuotere la testa: “Riflettiamo su questo aspetto: la disabilità è un dono? Chi rovina la macchina mi ritiene un’eletta dal momento che non posso più guidare, né andare in bicicletta, e posso camminare solo con l’ausilio dei bastoncini? Sono stata sottoposta a centinaia di visite ed esami nonché a sei commissioni mediche della Asl. Lo vorreste anche voi, cari danneggiatori?”.