LISSONE – La convocazione urgente di un tavolo di confronto nel quale discutere della situazione del trasporto ferroviario in Brianza, così da pianificare interventi a breve termine che interessino alcune delle linee fondamentali per la mobilità della Brianza (S9, S11, S7). È questa la richiesta avanzata da 15 Sindaci della Provincia di Monza e Brianza, in rappresentanza dei Comuni di Lissone, Seregno, Desio, Cesano Maderno, Nova Milanese, Muggiò, Villasanta, Verano Brianza, Macherio, Triuggio, Lesmo, Arcore, Carnate, Ronco Briantino e Usmate Velate.
Una mobilitazione che nelle scorse ore è pervenuta al presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e all’assessore alle Infrastrutture, Claudia Terzi, attraverso una lettera che riassume le fatiche «estive» dei viaggiatori, costretti anche nell’ultimo bimestre a fare i conti con ritardi, soppressioni, carenza di informazioni e mancanza di soste supplementari.
“A Regione Lombardia chiediamo di essere ricevuti con la massima urgenza – dichiara il sindaco di Lissone, Concettina Monguzzi, portavoce di tutti i firmatari – sia vista la prossima ripresa del servizio a pieno regime nel mese di settembre, sia per fornire adeguate risposte alle giuste rimostranze provenienti dall’utenza e proseguite purtroppo anche nei mesi di giugno e luglio. Alla Regione chiediamo di coordinare un tavolo di lavoro esteso a tutte le parti coinvolte, così da poter dar vita ad un percorso condiviso in cui ciascuno si assuma le proprie responsabilità”.
Per questo motivo, la lettera è stata trasmessa anche ai consiglieri regionali eletti nel Collegio di Monza e Brianza e per conoscenza alla Prefettura di Monza, a Trenord, a Rfi, al presidente della Provincia di Monza e Brianza e al Comitato pendolari della tratta Milano-Chiasso. Per i sindaci, rimane prioritario riaprire il discorso relativo alle tratte ChiassoComo-Monza-Milano, Saronno-Seregno-Milano-Albairate, Lecco-CarnateMilano, Milano-Lecco via Besana, ma anche conoscere il destino della tratta ferroviaria Seregno-Carnate, “soppressa e sostituita da un collegamento tramite autobus – si legge nella lettera – che ha avuto la conseguenza, da noi preannunciata, di far drasticamente calare l’utenza”.
“Tutti questi disservizi, altro non fanno se non causare un progressivo ritorno all’automobile – sottolineano i sindaci – ipotesi che contrasta le politiche di sostenibilità ambientale fortemente sostenute da Regione Lombardia, dalla Provincia di Monza e della Brianza e dalle amministrazioni comunali del territorio”.