CESANO MADERNO – Insieme a un amico riforniva di droga un’intera famiglia, che poi si dedicava allo spaccio degli stupefacenti sul territorio. Un marocchino di 33 anni, residente a Cesano Maderno, è finito in carcere. L’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal tribunale di Como, ha colpito anche tutte le altre persone coinvolte nel traffico illecito, con l’eccezione della madre di famiglia sottoposta al solo obbligo di firma in attesa del processo.
A notificare e dare esecuzione al provvedimento, dopo l’attività di indagine, sono stati i Carabinieri della Tenenza di Mariano Comense. Secondo le ricostruzioni il marocchino residente a Cesano Maderno e un suo coetaneo con casa a Merate avevano il compito di consegnare la droga presso l’abitazione della famiglia di Cabiate: coinvolti un uomo di 51 anni, la moglie di 47 e il figlio di 22.
Questi tre avevano il compito di spacciare lo stupefacente sul mercato locale, gestendo anche gli ordini telefonici, con consegna nelle vicinanze dell’abitazione. Un traffico considerato non di poco conto dagli inquirenti.
Marito, moglie e figlio, tutti arrestati con l’accusa di aver spacciato sostanze stupefacenti (soprattutto hashish e marijuana) a Cabiate. Una attività che i carabinieri della Tenenza di Mariano Comense, hanno definito «fiorente».
Una sorta di impresa familiare, insomma, nel campo però dell’illegalità. Nei guai, colpiti da una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice del tribunale di Como su richiesta della procura lariana, sono finiti un 51enne di Cabiate, sua moglie di 47 anni e il figlio di 22. Solo la donna è stata sottoposta alla misura restrittiva dell’obbligo di firma, mentre gli altri due componenti della famiglia sono finiti nel carcere del Bassone di Albate.
Con loro anche chi – secondo la tesi accusatoria – riforniva la droga, ovvero due 33enni residenti a Merate e Cesano Maderno, quest’ultimo di origine marocchina. Secondo quanto hanno ricostruito i carabinieri della Tenenza marianese, la famiglia gestiva non meno di trenta acquirenti che effettuavano ordini telefonici, mentre la consegna avveniva in seguito in luoghi individuati a poca distanza dalla casa di residenza dei tre.
Anche il marocchino e il meratese, comunque, erano impegnati personalmente a Cabiate nell’attività di cessione della droga agli utenti finali.
Tutti gli uomini coinvolti nella vicenda sono finiti al carcere Bassone di Como.