“Su segnalazione di diversi utenti abbiamo appreso che per la registrazione a Campuse.ro, che rappresenta la piattaforma d’accesso alla community virtuale legata a Campus Party, sono proposte ben 4 opzioni differenti per quanto attiene al genere: maschio, femmina, transessuale e preferisco non dirlo”. Così Andrea Monti, vice capogruppo della Lega, spiega le premesse dell’interrogazione presentata al Pirellone nei giorni scorsi all’assessore all’Innovazione Fabrizio Sala.
“Ognuno di noi – afferma Andrea Monti – è liberissimo di pensarla come crede e per ciò che mi riguarda si può anche arrivare a ritenere che esistano 150 tipologie di genere diverso. E questo certamente vale anche per quanto attiene la Fondazione Campus Party, promotrice di Campus Party 2019, evento sull’innovazione in programma presso la Fiera di Rho dal 24 al 28 luglio. Il discorso però cambia radicalmente quando c’è di mezzo il denaro pubblico o il patrocinio di un ente come Regione Lombardia. La Giunta regionale ha infatti, a mio avviso giustamente, ritenuto meritevole di interesse e sostegno l’evento in questione, che si svolgerà sul territorio lombardo, mettendo a disposizione un contributo piuttosto sostanzioso, ben 60 mila euro per la realizzazione dello stesso”.
“Promuovere l’innovazione – aggiunge Monti – è una sfida da cui non ci siamo mai sottratti, ma questo non significa che dobbiamo far finta di nulla quando qualcuno la utilizza strumentalmente per fare propaganda transgender. L’interrogazione presentata all’assessorato compente punta quindi a comprendere se la presenza dell’opzione di genere ‘transessuale’ sia coerente e conforme con i valori espressi nel nostro Statuto di Regione Lombardia. Inoltre sarebbe bene capire se l’assessore intenda attivarsi presso l’organizzazione dell’evento, proprio in virtù del nostro sostegno economico, per stigmatizzare la scelta delle 4 opzioni e per chiedere una modifica limitando la scelta ai soli generi maschile e femminile”.