SEVESO – Parola d’ordine: positività. E’ stata ripetuta a più riprese ieri mattina durante la conferenza stampa organizzata dall’amministrazione comunale in collaborazione con l’agenzia InnovA21. Presente anche Fabio Mariani, assessore alla Cultura e all’Ambiente del Comune di Meda. Obbligato il giorno della convocazione, quello dell’anniversario della diossina, ricordando l’incidente chimico del 10 luglio 1976. Scelta facile anche la location: inevitabilmente il Bosco delle Querce, ora area naturalistica di pregio, e che ai tempi della diossina era stata catalogata come “Zona A”, ovvero la più inquinata. Esattamente quella in cui tutte le abitazioni sono state rase al suolo, per dare il via a una fase di bonifica senza precedenti visto che si trattava del primo incidente industriale su vasta scala.
“Non siamo qui per commemorare l’evento – ha spiegato Marzio Marzorati, presidente dell’agenzia InnovA21 – bensì per far tesoro di quella memoria e per ricordare quanto si è ottenuto proprio a partire da quell’evento negativo. Un esempio su tutti è quello di InnovA21, nato proprio dai quattro Comuni coinvolti dal disastro chimico. Ma penso anche ad Arpa Lombardia, con i suoi mille dipendenti, punto di riferimento a livello europeo. Pensiamo che dal dramma della gente di Seveso sono nate buone pratiche, normative, organismi. Se l’Europa oggi è sicura lo dobbiamo a questa esperienza. E noi vogliamo ricordarla per tutti i frutti che ha dato, lasciandoci alle spalle la negatività”.
Dello stesso parere anche il sindaco Luca Allievi, che ha ricordato proprio come anni fa, con questa filosofia, erano nati i pannelli della memoria, installati nel Bosco delle Querce per ricordare la sua origine e per insegnare a rispettare la “sacralità” del luogo.
“Questa è un’oasi che molti ci invidiano – ha commentato il sindaco – sorta dove quarant’anni fa c’era la devastazione e dove i sevesini avevano dovuto abbandonare i loro beni e i loro affetti. A noi il compito di averne cura: questo parco contiene un pezzetto di ognuno di noi, delle nostre famiglie, della nostra storia”.
Allievi ha spiegato che il Bosco delle Querce non è destinato a rimanere uno “scrigno” da custodire: “L’intenzione è quello di aprirlo sempre di più, farlo vivere, creare eventi. E’ bello entrare in quest’area e vedere che viene vissuta dai singoli cittadini, dalle associazioni che la considerano un luogo privilegiato per le loro iniziative. Deve diventare sempre più fruibile perché i cittadini possano riappropriarsi di questo spazio e prendersene cura. La rinascita ambientale deve andare di pari passo con quella culturale e con la nostra voglia di essere sempre più protagonisti nel nostro territorio. Il Bosco delle Querce sarà sempre il simbolo della nostra idea di appartenenza a questa realtà, del nostro spirito di sacrificio, della nostra coesione sociale che è stata in grado di superare anche le peggiori avversità”.