MONZA – Gli amichetti restano sbalorditi quando Nicola, Manuel e Alberto dicono che il loro amato nonno fa il sacerdote. Ebbene sì, il nonno dei tre piccoli monzesi, è un prete. Una storia intensa, carica di fede e di amore per il Signore e per il prossimo, quella che vede protagonista Nicola Pacetta, 73 anni, contabile delle Ferrovie in pensione che dal 12 maggio riveste l’incarico di viceparroco a Campolieto e a Matrice, in provincia di Campobasso.
E’ emozionato quando ne parla il figlio Davide Pacetta, che vive a Monza con la moglie Maria Teresa e i tre figli. Nicola ha intrapreso il percorso religioso dopo la morte dell’amata moglie Giuliana, venuta a mancare nel 2011. Una vita matrimoniale intensa, allietata dalla nascita dei figli Francesca e Davide, con i normalissimi momenti di crisi e di difficoltà, sempre affrontati con la certezza che il Signore avrebbe indicato loro il cammino.
Una vocazione che don Nicola coltivava fin da bambino: cresciuto con la mamma molto religiosa, ancora ragazzo entrò in un seminario francescano dove rimase per circa sei anni, fino al noviziato, durante il quale capì di essere chiamato al matrimonio e lasciò il convento. Poi l’incontro con la moglie Giuliana. Non è stato un matrimonio facile e solo grazie alla profonda fede e a un cammino intrapreso con alcuni catechisti Nicola e Giuliana non si sono separati. Poi nell’ottobre 2011 Nicola è rimasto vedovo e dopo alcuni mesi ha deciso di entrare in seminario. Una notizia che Davide e Francesca hanno accolto con gioia e con fede, anche se per quel papà rimasto solo avevano immaginato un futuro diverso, magari più come nonno affianco agli amati nipoti.
Ma le vie del Signore sono infinite e per Nicola la vita, dopo la morte della moglie, ha preso una nuova direzione. Cambiamenti improvvisi e repentini seguendo la chiamata del Signore che da sempre hanno contraddistinto Nicola e Giuliana. Come quando alla mamma di Davide, in attesa dell’amato figlio, per problemi di salute venne consigliato l’aborto. “Mia mamma era sostenuta da una profonda fede e ha deciso di mettermi al mondo”, racconta Davide.
Una fede che ha sempre contraddistinto la vita familiare di Davide, che ha ripercorso quel tragitto di fede che già il padre aveva attraversato: anche il monzese a 17 anni era entrato in seminario, un percorso durato nove anni poi la necessità di ritagliarsi un ulteriore momento di riflessione e la malattia della mamma. “Durante la malattia ho voluto starle accanto – ha proseguito – Poi, dopo la sua morte, mi sono trasferito per lavoro a Lecco”.
Davide ha poi incontrato la sua anima gemella: il matrimonio con Maria Teresa, la nascita dei tre figli. “Dio chiama, sceglie e sa lui quando farlo – conclude – Il Signore ha regalato una nuova vita a mio papà: sono grato a Dio e spero che questo dono, non esclusivamente della consacrazione ma più in generale del servizio al prossimo, arrivi a tante altre persone che in questo momento sono smarrite”.
Barbara Apicella