BIASSONO – “La Lega si vanta di non avere aumentato l’Imu sulla seconda casa, dimenticandosi che qui a Biassono si paga già l’aliquota massima, strombazza ai quattro venti di avere diminuito l’addizionale Irpef. Tanto fumo e, purtroppo, niente altro di cui andare fieri”. Gli esponenti di Biassono Civica criticano con ironia il provvedimento della maggioranza monocolore, tutta Lega, che governa la città.
“La matematica – affermano – non è un’opinione. Ci permette dunque di verificare nella busta paga o nel cedolino della pensione questo robusto colpo di forbici. I conti sono presto fatti: con la riduzione dell’aliquota dallo 0,80 per cento, la massima concessa dalla legge, allo 0,79 non si ricava poi granché”.
Gli esempi citati sono abbastanza eloquenti: chi ha un reddito lordo di 20 mila euro annui, invece di versare 160 euro, tratterrà nel suo portafogli 2 euro. Il beneficio è quello di un cappuccio con brioche, forse nemmeno quello. “Chi, invece, ha un reddito di 30 mila euro – ironizza la minoranza – risparmierà la bellezza di 6 euro in due anni”. Anche in questo caso, insomma, importi che non cambiano la vita di una persona e che non si fanno sentire nel “peso” dell’economia mensile della famiglia.
Per Biassono Civica, invece, di questa riduzione, più di facciata che di sostanza, sarebbe stato meglio agire in altro modo, tutelando le fasce più deboli della popolazione, quelle che fanno più fatica ad arrivare alla fine del mese: “Chi ha un reddito di 15 mila euro lordi all’anno (circa 800 euro netti al mese) nel 2019 pagherà 117 euro di addizionale comunale Irpef. Non era il caso di lasciare inalterata la percentuale dello 0,80 per cento, visti i magri risparmi, e alzare la soglia di esenzione a 15.000 euro, anziché a 10.000, come voluto dai nostri amministratori?”