Una dozzina d’anni per scrivere la sceneggiatura, dieci mesi per le riprese. Poi l’accoglienza tiepida da parte del pubblico. Oggi il film “C’era una volta… in America”, uscito per la prima volta nelle sale di tutto il mondo il 17 febbraio 1984, è considerato uno dei migliori nella storia del cinema. Lodato dalla critica, diventato a distanza di anni un film cult.
Non sempre il successo arriva quando lo si desidera. Lo sa bene Sergio Leone, che forse per questa pellicola passerà alla storia. Un progetto in cui crede molto fin dall’inizio, ultima parte della trilogia del tempo, preceduto da “C’era una volta il West” e da “Giù la testa”. Film usciti non proprio in rapida successione: se i primi due sono del 1968 e del 1971, infatti, bisognerà attendere altri 13 anni per vedere proiettato sul grande schermo la terza parte.
La colpa, se così si può dire, è dovuta alle lungaggini imposte dalla sceneggiatura. Non c’è una trama ben definita da sviluppare. Si va un po’ per tentativi finché Leone si imbatte nel romanzo “The hoods” di Harry Grey, pseudonimo utilizzato da un vero gangster per scrivere il libro: il nome vero è quello di David “Noodles” Aaronson, come si chiamerà a tutti gli effetti il personaggio del film.
Un po’ complicata anche la scelta del cast. Tutte stelle o, meglio, in parte già star del cinema e in parte diventate famosissime proprio grazie a questo film. Non c’erano dubbi sulla bravura di Robert De Niro, già due Oscar all’attivo, gangster perfetto. Ruolo che lo vedrà di nuovo protagonista in pellicole di altri registi. Con lui Joe Pesci, Tuesday Weld che Leone preferirà a Claudia Cardinale, Elizabeth McGovern, Jennifer Connelly.
A distanza di anni ha messo tutti d’accordo. Un racconto perfetto, con l’occhio di un grande regista e con grandi interpretazioni. Nella grande storia del cinema questo film una pagina l’ha scritta di sicuro.