Sono passati 14 anni, ma sembra già una vita. Youtube, piattaforma fondata il 14 febbraio 2005, ha avuto un impatto decisamente notevole sul mondo del web e della comunicazione.
L’idea è di tre ragazzi che, dopo aver lavorato insieme per PayPal, decidono di lanciarsi in questa nuova avventura a quei tempi avveniristica. Una piattaforma social, non la prima, ma l’unica basata esclusivamente su contenuti video caricati dagli utenti.
Quello che per molti è un limite, in realtà si traduce in una potenzialità incredibile. Lo capiscono quelli di Google, che in fatto di sviluppo del web hanno l’occhio avanti: dopo il primo anno di vita di Youtube decidono di acquistarlo. A caro prezzo: sul tavolo mettono la bellezza di 1,65 miliardi di dollari. Il risultato? Google è il sito più visto del mondo, Youtube è il secondo in classifica. Se vi chiedete chi ha in mano le “chiavi” del web, è presto detto: la stessa proprietà.
Naturalmente la vita non è stata facile fin da subito. Non per le idee di chi lo gestisce, chiare dall’inizio, bensì per tutta una serie di altri problemi all’inizio non preventivabili. Uno su tutti: essendo un sito “apripista” Youtube più volte si deve scontrare con questioni leggi ancora primitive che non prevedono l’esistenza di uno strumento simile. O, ancora, con i diritti di copyright e con le battaglie con le più grosse multinazionali. Qui il problema si risolve in fretta: fiutando il business, si affrettano a sottocrivere contratti con Youtube per la cessione dei contenuti.
Il video di maggior successo? Quello della canzone “Despacito” di Luis Fonsi: 31 milioni di like, cliccato quasi 6 miliardi di volte. Roba da fare impallidire tutti coloro che si occupano di comunicazione. Una lezione per tutti e per chi guarda con diffidenza i social e il progresso. Oggi, se non si utilizzano questi mezzi, si è fuori dal mercato.