Una corsa a perdifiato per entrare nella storia. Charles Jewtraw è il primo nome iscritto nell’Albo d’oro delle Olimpiadi invernali. Il primo vincitore assoluto di una medaglia d’oro nella manifestazione a cinque cerchi dedicata alla neve e agli sport del ghiaccio.
Lo statunitense rientra in questa seconda categoria. Il ghiaccio è la sua vita, in tutti i sensi. Si allena sulla pista che gestisce il papà, ma maneggia il ghiaccio tutto il giorno per lavoro: si occupa del commercio dei blocchi da vendere alle famiglie per congelare gli alimenti. Parliamo naturalmente di altri tempi, quando gli elettrodomestici di oggi non esistono ancora.
Il pattinaggio su ghiaccio, invece, è già una disciplina diffusa. E Jewtraw, con quelle lame sotto ai piedi, è una saetta. Nel 1921 vince i Campionati nazionali statunitensi. Concede il bis due anni dopo stabilendo il record mondiale sulle 100 yards.
Nel 1924, quando ancora il termine di Olimpiadi non viene utilizzato, eccolo apparire in Francia alla “Settimana internazionale degli sport invernali” organizzata a Chamonix. Alla prima prova, i 500 metri, è il più veloce di tutti. Non è, al contrario, un pattinatore di fondo: sui 1.500 metri non va oltre l’ottavo posto, mentre sui 5.000 metri si deve accontentare addirittura di un tredicesimo posto.
Per entrare nella storia, tanto basta: uno sprint. Senza sminuirlo, naturalmente. Perché Jetraw vince sì quell’unica gara, ma è anche l’unico successo di un atleta non europeo nell’intera manifestazione.