MONZA – Ai colpi di scena è abituato: ma questa volta la fortuna gira dalla sua parte e Sergio Bramini trova sotto l’albero di Natale la concreta possibilità di ritornare nella sua casa.
Il Tribunale ha ammesso Sergio Bramini alla procedura di sovraindebitamento, il che comporta che tutte le azioni esecutive saranno sospese e la sua casa non sarà più oggetto di liquidazione giudiziale ma volontaria come prevede la legge.
Un bel regalo di Natale quello ha ricevuto l’imprenditore monzese fallito a causa dello Stato (dal quale attendeva 4 milioni di euro) e che lo scorso 18 maggio ha dovuto abbandonare, insieme alla famiglia, la sua abitazione finita all’asta. Bramini non si è mai arreso: chiamato come consulente dal vicepremier Luigi Di Maio per la stesura della Legge Bramini, ha continuato a combattere per salvare la sua casa e per aiutare i tantissimi imprenditori e lavoratori che si trovano nella sua situazione. Bramini non si è mai arreso: neppure quando un mese fa l’asta per la vendita della sua grande villa di Sant’Albino andò deserta, per scoprire poi alcuni giorni dopo che era stata assegnata a un imprenditore cinese che aveva presentato un’offerta qualche giorno prima. Ma il nuovo acquirente si era dichiarato pronto a ritirare l’offerta purché Bramini pagasse la penale (di 50 mila euro).
Adesso la notizia del Tribunale che per l’ennesima volta cambia le carte in tavola. A favore di Sergio Bramini, però. “La giustizia divina ha steso finalmente il suo manto ed ha donato equità per Sergio – ha commentato l’avvocato Monica Pagano, legale che sta seguendo al vicenda di Bramini -. Questo è un regalo bellissimo per Sergio e la sua famiglia che non dovrà più stare sotto il giogo di magistrati che non hanno sentito le sue ragioni. Ora se il cinese aggiudicatario, come promesso, si ritirerà, Sergio potrà estinguere i suoi debiti senza inquietudine, beneficiando di tutte le guarentigie della legge, anche quelle di falcidiare crediti non muniti di prelazione. Ritorna a vivere e sarà sereno”.
Intanto prosegue anche la raccolta di firme on line per l’abolizione dell’articolo 560 (legge 119/2016 Renzi-Boschi) che permette lo sloggio ancor prima che l’immobile sia stato assegnato all’asta, anche in presenza nel nucleo familiare di minori, disabili e anziani.
Barbara Apicella