MONZA – I lombardi vanno matti per il take away e i piatti pronti. E l’industria del settore lievita. I dati del 2018 indicano un segno positivo: sono 5.803 le imprese attive nella nostra regione, su 37.715 presenti in Italia, con un incremento annuo di circa il 2 per cento.
Numeri positivi quelli emersi dall’elaborazione condotta dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza e Lodi su fonte registro imprese al primo trimestre 2018 e 2017. Il settore ei cibi pronti e del take away in Lombardia impiega 18 mila addetti su 109 mila in Italia. In Lombardia una gran fetta del mercato è occupata soprattutto dagli stranieri (50,2% contro la media italiana del 24,4%) e dai giovani (22,6% contro media italiana del 21,3%). Il settore coinvolge meno le donne (19% in Lombardia, 27,1% in Italia).
Milano è prima con 1.888 imprese attive, seguita da Brescia (788), Bergamo (691), Monza Brianza (503) e Varese (476). In un anno sono Milano (+4,5%), Monza Brianza (+4,1%), Como (+3,9%) e Pavia (+3,3%) a crescere di più.
business che nella nostra regione fattura un miliardo e 300mila euro e in Italia il giro d’affari dei piatti pronti e take away è di 5 miliardi e mezzo.
Tra le regioni prima l’Emilia Romagna con 1,5 miliardi, seconda la Lombardia e terzo il Lazio con 840 milioni. Tra i territori, prima in Italia è Roma con 784 milioni, seguita da Ravenna con 578 milioni, Milano con 332 milioni, Monza con 300 milioni, Parma con 291 milioni, Modena con 239 milioni, Napoli con 195 milioni, Brescia con 182 milioni, Rimini con 147 milioni, Bergamo con 134 milioni, Mantova con 125 milioni, Pavia con 118 milioni.